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Pubblicato il 03 Ott 2006


Gilera Giubileo Regolarità Gilera Giubileo regolarità.


Iniziata nei difficili ultimi anni 40, l'attività fuoristradistica pian piano prese sempre più spessore negli anni 50. Parallelamente alla corposa attività della velocità su piste e circuiti cittadini, in Europa ed in Italia, con epicentro la bergamasca iniziavano a fiorire varie gare fuoristrada.
Queste prendevano spunto dai vecchi regolamenti della regolarità anteguerra, da cui il nome.
La valli bergamasche, evento clou della stagione ben evidenziava, con le varie edizioni ogni anno più dure e selettive, che caratteristiche andava prendendo questa disciplina : uno sport estremo concepito per portare al limite gli uomini e le macchine. Queste quindi venivano di anno in anno modificate e migliorate per resistere al gravoso impegno fuoristrada ma le difficoltà venivano sempre aumentate da chi allestiva i percorsi su cui correre.: con il progredire della tecnica costruttiva si scovavano tracciati sempre più impervi e difficili. Insomma, la sfida di uomini e macchine per le mulattiere e i prati di montagna era sempre dura e incerta.
Scovar nuovi percorsi solo pochi anni prima considerati improponibili per le difficoltà di transito rende bene l'idea del fermento di quei tempi.Da una parte vi era chi faceva motivo d'orgoglio organizzare gare al limite delle possibilità e dall'altra vi erano piloti che raccoglievano questa sfida. Nei primi anni 50 le moto erano tutte di derivazione stradale. Venivano apportate le necessarie modifiche che erano indispensabili per guidare sul brutto : si accorciavano i rapporti, si montava un manubrio più generoso e si escogitavano tutte quelle soluzioni per rendere più sopportabili gli strapazzi cui andavano incontro le comunque fragili moto dell'epoca. la tenacia e la passione di questi pionieri del fuoristrada era infinita...
Pur con mezzi modesti e con pochi soldi questa prima generazione di fuoristradisti sicuramente se la spassò molto di più di quelli dei tempi odierni .
Con l'evolversi della disciplina pian piano anche le più affermate case motociclistiche italiane cominciarono ad interessarsi a queste gare, sicuramente più abbordabili economicamente della costosa attività su strada o circuito che fosse. La Gilera, la Guzzi e una miriade di costruttori iniziarono a partecipare in veste ufficiale sempre con più costanza alle gare di regolarità. Molti piloti erano gli stessi che magari avevano gia corso nella velocità e quindi erano di provata fedeltà alla casa costruttrice per cui, una volta modificate moto di serie con i necessari accorgimenti per l'uso fuoristrada si potevano affrontare queste competizioni senza troppi costi come per la velocità.
In Gilera le cose sembravano iniziare con i migliori auspici . Le nuove gare di regolarità nulla avevano a che vedere con quelle anteguerra. Ora occorreva correre su tracciati infidi e tortuosi come possono essere le mulattiere o le carrareccie di montagna per cui le moto dovevano essere leggere e di piccola cilindrata, con caratteristiche simili a quelle di motocross.
La 175 gran turismo con il suo motore 4 tempi aste e bilancieri ben si prestava come base per poter allestire la moto da regolarità ideale per quei tempi.
Piloti come Fenocchio, Serafini e Saini cominciarono a farsi valere gia nel 54 , come alla sei giorni in Inghilterra, dove si guadagnarono la medaglia d'oro ( chiusero senza penalizzazioni ). Nel 55 Serafini e Saini si classificarono primi ex-equo alla dura valli bergamasche.La Gilera, con questo modello da 175 teneva testa le varie avversarie che in gara erano la Guzzi, la Parilla, la Bianchi e la Rumi per dire di quelle più presenti alle manifestazioni internazionali più importanti.Anche se non esisteva un vero e proprio modello " a listino " , cioè costruito di serie, la Gilera approntò per i piloti privati che la richiedevano numerosi esemplari della sua 175 affidata ai suoi piloti ufficiali.
nel 1958 Dario Basso vinse con la 175 il titolo italiano di regolarità seguito nella classifica da Masserini, Dall'Ara, Mattioli, Carissoni e Fenocchio.Tutti con la Gilera che in quegli anni, in Italia era imbattibile. All'estero, nonostante il profuso impegno le cose andavano meno bene: alla sei giorni disputata a Garmisch-Partenkirchen in Germania la squadra ufficiale Gilera era composta da Carissoni, Gorini,Fenocchio, Masserini, Dall'Ara (Franco e Luciano ) Mattioli, Vergani, Saini,Daminelli .
Pur con le valide 175 ormai collaudate ed affidabili ( il motore era stato portato a 182 c.c. ) nelle prove di velocità furono battute dalle Jawa cecoslovacche, dotate di motori e due tempi di cilindrata ben maggiore.
Nel 1959 la Gilera mise sul mercato un nuovo leggero monocilindrico da 98 c.c., rivoluzionario nei pesi e nella potenza rispetto alle produzioni passate : per solenizzare il cinquantenario dalla nascita dell'industria questa venne battezzata Giubileo.
Inutile dire che immediatamente furono realizzati da questa base i primi esemplari da regolarità per i piloti ufficiali...


A parte alcune gare a livello nazionale, il primo grande sucesso sportivo ad opera di piloti in sella alle nuove Giubileo la Gilera lo ottenne nel 1960, vincendo il vaso d'argento alla sei giorni di Bad Aussee. Il prestigioso trofeo internazionale fu portato in Italia da Luigi Gorini, Tullio Masserini ,Eugenio Saini e Fausto Vergani. I primi due cavalcavano la 124, Saini e Vergani la 98. A ricordo di tale eclatante impresa le Giubileo furono contrassegnate dal fregio : sei giorni.
Con le Giubileo si continuò a correre per svariati anni e tanti furono i successi riportati nei primi anni 60 dai piloti della casa di Arcore. basti pensare che nel 61 , alla valli Bergamasche le Giubileo di Canzio e Tosi si classificarono al primo e al secondo posto, e tutte e dieci le Giubileo ufficiali partite arrivarono al traguardo. Cosa davvero eclatante in una gara massacrante come la valli Bergamasche. La Gilera Giubileo Regolarità si stava confermando una macchina veloce e affidabile. Era tagliata apposta per affrontare le impervie mulattiere e le sassaie scovate di volta in volta nelle varie edizioni della Valli. Anche l'edizione del 62 fù appannaggio dei piloti Gilera :Luigi Gorini e Carlo Moscheni primo e secondo, sempre con le Giubileo. Alla sei giorni di Garmisch-partenkirchen i gileristi furono di nuovo battuti dai cecoslovacchi. Pur conquistando 7 medaglie d'oro , nelle prove di cross-country la maggior velocità delle grosse due tempi jawa ebbe il suo peso. Gli italiani guidavano delle moto agili e leggere in mulattiera, ma i ceki avevano il randello più grosso...
Nel 1963 e nel 1964 la Gilera non si impegnò nell'attività sportiva in veste ufficiale. Tirava aria di crisi e i tempi imponevano rigore e austerità. Furono tagliati i fondi destinati alle corse, sia su strada che , di riflesso fuoristrada. Le Gilera Giubileo comunque continuarono a essere presenti nelle varie gare ad opera di piloti privati o divenuti tali ma sempre legati alla casa madre.
Occorrerà attendere il 1965 per rivedere la Gilera impegnata sul fronte del fuoristrada. E lo farà mettendo in produzione, e quindi finalmente in vendita la prima 124 da regolarità, diretta discendente delle esperienze maturate cavalcando la gloriosa Giubileo.
Queste nuove moto di serie apriranno un nuovo capitolo, che durerà un altro lustro. Poi la supremazia del due tempi diverrà palese e nei campi di gara non ci sarà più spazio per i bei quattro tempi come la Gilera, la Guzzi o la Morini.
Ma torniamo alle nostre Giubileo da regolarità.
Come accennato precedentemente esse venivano approntate partendo dalla base stradale entrata in produzione nel 1959. Una vera e propria produzione di serie non esisteva e anno per anno si approntavano i vari esemplari destinati ai piloti della casa confezionando le moto ad una ad una. Pur attenendosi ad un protocollo ormai ben definito, non esisteva una vera e propria standardizzazione, propria di una produzione di serie. Non esisteva una Giubileo uguale all'altra. Una stessa moto poteva essere molto diversa da una stagione all'altra. A volte da una gara all'altra. Erano dei laboratori sempre in corsa... E i piloti affezionati se le tenevano ben strette..
Nei 5 anni in cui corsero prima di essere sostituite dalle Gilera di serie se ne allestirono diverse decine, tutte gravitanti nell'area di Arcore e dintorni.
La Giubileo che posseggo la ebbi grazie a Roberto Mandelli. Negli anni 80 lui era un giovane e promettente pilota Gilera, impegnato nell'enduro e nei rally.Mandelli era anche se giovane un competente ed esperto conoscitore di Gilera d'epoca.La sua collezione di Gilera anteguerra era delle più interessanti in assoluto. Era riuscito ad avere una Gilera Giubileo molto mal ridotta del reparto corse e l'aveva presa per restaurarla , anche se non era particolarmente attratto dai modelli da fuoristrada da lui definiti troppo "attuali " e poco interessanti. Daltronde all'epoca l'interesse per quei modelli anni 60 era veramente poca ed andare a restaurare una moto di quel periodo , anche se da corsa, sembrava tempo perso. Comunque il buon Roberto rimise in condizione da vecchia Giubileo che rimise in moto come ai bei tempi. Me la vendette ad un prezzo che bastò credo a coprire le spese del restauro più di vent'anni fa ormai. Ogni tanto la metto in moto e anche se mi riprometto di andare a farci un giro per i sentieri di casa mia mi manca sempre il tempo e la volontà.
Ho solennemente promesso che lo farò sicuramente in occasione del suo secondo Giubileo, ovvero nel 2010, neppure fra tanto quindi !!!