quelli del windsurfer

Pubblicato il 26 Dic 2015



 


 


 


Quelli  del Windsurfer


 


Tavoloni lunghi e pesanti, vele laschissime e boma infiniti, eppure era questo il windsurf che letteralmente la faceva da padrone in tutte le spiaggie alla fine degli anni settanta, e per un bel po’ anche negli anni 80.Il cavallo di troia di questo nuovo sport rivoluzionò la vita di tanti di noi era il primo in ordine di apparizione e cioè il mitico Windsurfer.


 Fabbricato su licenza dalla Ten Cate, azienda olandese che vide lungo alla fine degli anni settanta , questa era la tavola che ci fece sognare grazie ai secondi campionati mondiali  fatti proprio qui  in Sardegna a Baia Sardinia. I primi si svolsero alle hawaii e li vinse l’allora tredicenne Robby Naish. Che venne anche   in sardegna vincendo di nuovo . Il suo mito cominciava a prendere forma.



Il Ten Cate era una tavola abbastanza reattiva e ben disegnata ma il suo boma in legno, come piede d’albero e deriva fissa offrironopossibilita di li a poco di far rapidamente guadagnare terreno e mercato alla appena nata Mistral svizzera e alla tedesca Windglider. Queste tavole , subito in concorrenza nei cuori dei  novelli windsurfisti approffittarono  di migliorie come il boma in alluminio rivestito da un buon grip, derive basculanti e finiture in generale di ottimo livello. Naturalmente la tavola di riferimento, da battere nelle prime affollattissime regate rimaneva il Ten Cate, a cui non si lesinava nulla per renderlo piu competitivo e veloce. I boma in tek cosi belli ma pesanti e scivolosi come saponette furono presto sostituiti ,vele e antisdrucciolo della tavola migliorati, e naturalmente anche la deriva fissa  fu presto sostituita da una basculante. Questi windsurf riempirono presto nelle giornate estive spiagge e mari di tutte le località mentre d’inverno il punto fermo di incontro divenne la prima fermata di marina piccola, e il circolo velico “yacht club Cagliari si trovo presto a fare da riferimento a tutta una legione di surfisti cagliaritani che presto monopolizzarono i podi delle  gare nazionali e internazionali.



Allora era normale vedere qualche studente del liceo all’uscita di scuola andare direttamente alla prima fermata con la deriva sotto braccio , il vento buono si sa entra dopo mezzogiorno per cui c’era tutto il tempo per windsurfare  e , a volte , se la giornata era di quelle “ imperdibili” si faceva “vela” da subito, e il termine è rimasto tipico a cagliari quando si saltava la scuola…,



Con il migliorare dei materiali e della tecnica il windsurf negli anni a venire  è diventato sempre più veloce e spettacolare, permettendo uscite in condizioni di vento e onda proibitive per le tavole della prima generazione. Paradossalmente però il  balzo tecnologico ha reso questo sport sempre più tecnico


e radicale , ma difficile finendo  inesorabilmente con il perdere la popolarità della prima ora.


Trent’anni dopo



Raccattare vecchie tavole  di quel periodo magico non è particolarmente difficile. Ai tempi ne furono vendute così tante che praticamente spuntano fuori dai posti più strani o dimenticati. Non cè bonifica o sistemazione di scantinati o solai che non riveli la loro ormai ingombrante presenza. Impolverate da decenni di inattività spesso il loro triste viaggio finale è verso la “differenziata”.



Ma da alcuni anni  Il sottoscritto, all’inizio preso da pietosa nostalgia, e poi per genuina voglia di preservare questo patrimonio che ci ha tanto coinvolto tempo fa, ha cominciato a raccoglierle ovunque gli altri le buttavano via. All’inizio non sembrava semplice trovarle, ma , forse per il fatto che avevo preso l’abitudine di disporle legate in piedi lungo la recinzione di casa, fatto sta che sempre di più sono stati quelli che chiedevano lumi., Evidentemente intravedendo furbamente la soluzione allo smaltimento del surf che ingombrava  dormendo pesantemente  da anni   a casa loro.



Per cui in breve la famiglia è cresciuta, e ora anche se messe una a fianco dell’altra la recinzione non basta più, e ho dovuto provvedere anche diversamente a sistemare le varie decine di tavole,  tutte rigorosamente lunghe almeno quattro metri e pesanti oltre venti  kg


Possiedo TenCate, Mistral competition, Wind glider, Bic, dufour, mares,  tavole da regata di prima e seconda divisione e tutta una miriade di modelli i figli di quei  tempi eroici.


Da li a volerle rivedere  con le loro variopinte vele triangolari navigare per una volta tutte insieme come un tempo il passo è stato breve.


Ma ecco nascere inaspettato un problema non da poco : si certo avevamo decine di vecchi windsurf ancora perfettamente efficienti  ma… dove trovare i surfisti in grado di saperli usare ?...


E provare a metterli in mare come l’anno scorso ad agosto era esperienza  da non ripetere: mica siamo come negli anni 80!



Ora fra corsie, bagnini fischiatori e tutto il resto uscire anche a spinte con un qualsivoglia windsurf significa rischiare la cattura da parte di capitaneria o polizia o carabinieri o guardia di finanza o, se passano anche dal corpo forestale. Guai a chi disturba il bagnante spiaggiato di ferragosto..!


Quest’anno quindi ho aspettato un po’.


Ho rinunciato pure al goloso contributo offertomi dal comune se avessi fatto la manifestazione ad agosto.


Come l’anno scorso che a momenti chiedevano l’arresto di  sindaco e giunta comunale al completo perché avevamo  osato disturbare il passaggio in spiaggia dei pedoni nell’eroico tragitto ombrellone/ bagnasciuga momentaneamente occupato per qualche decina di metri dalle nostre vecchie tavole…


Gli anni ruggenti del surf possono però essere rievocati senza problemi dal primo settembre in poi. La spiaggia di Solanas torna libera  da ombrelloni , bagnini e tutto il resto e riappare nuovamente in tutto il suo splendore . Giro di telefonate e qualcuno comincio a  trovarlo.La disponibilità ad essere presenti è sempre incerta ed aleatoria ma , con ottimismo intanto la domenica di mezzo settembre porto in riva una decina di venerabili windsurf e li tengo armati pronti all’uso.


Le vele dal caratteristico taglio Old fanno una bella impressione messe tutte insieme allineate sulla sabbia.


Spero di vederle sfilare anche in mare ma, per quello mi toccherà aspettare con apprensione che arrivi qualcuno dei tanti che mi hanno ventilato la possibile  partecipazione …



Sono le dieci del mattino e , anche se la leggera brezza di terra  mi fa ben sperare che la giornata sia ottima , ancora non arriva nessuno.



Poi ecco il primo: Arriva Fulvio e, subito dopo addirittura altri tre di cui temevo la defaillance. Sono Fabio, Roberto e Riccardo. Roberto le vecchie tavole ha fatto in tempo ad usarle , e così pure Fulvio. Per Fabio e Riccardo invece data la loro tenera età, appaiono come oggetti strani e misteriosi. Loro abituati alle veloci e scattanti tavole moderne  da freestyle o simili non si perdono comunque d’animo e, con perfetto istinto di animali marini puntano dritti uno sul Windglider, e l’altro sul tencate, i migliori della classe cioè. Li mettono in acqua e cominciano a volteggiare per la baia in lungo e in largo, giusto per farci la mano. Il problema  è che pare non abbiano più alcuna intenzione di rientrare a terra, tutti presi come sono dalla rivelazione…


Quindi ecco ancora altri miei amici e mano mano che arrivano si prendono ciò che trovano. Via il Bic, poi il Mistral e così via. Il mare comincia a colorarsi delle fantastiche vele dal taglio triangolare.



Ecco anche Claudia che, abituata anche lei alle piccole tavole odierne ha un po’ di timore a portarne una così lunga in  acqua.  Ma la diffidenza dura poco. Fatti pochi metri comincia a bordeggiare in lungo e in largo come se questi surf li avesse sempre usati.


Era quello che volevo e tutti rimaniamo felici e soddisfatti di questo Remake con le tavole di un tempo.



Ora che le ho religiosamente riposte in letargo, sono sicuro che l’anno prossimo  dovrò scovarne di nuove perché queste che ho non basteramnno più…


 





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