serpilonga 2005

Pubblicato il 27 Apr 2006


Serpilonga 2005 Serpilonga 2005
Sinnai 30 ottobre


Man mano che la fatidica data si avvicina, cresce nuovamente l'ansia per questa gara,a torto o a ragione definita come la più ambita e prestigiosa delle gran fondo regionali. Sicuramente la più solida di tutte quelle finora proposte, Siamo infatti giunti alla settima edizione.
Cosa più unica che rara a parte un secondo posto alla quarta edizione questa scalata al monte Serpeddi e ritorno me la sono sempre aggiudicata. la volta che Paolo Baduena riuscì a raggiungermi e staccarmi quel tanto che basta per farmi perdere la gara ancora me la ricordo con tristezza. Ci rimasi malissimo e mi ripromisi allora ( 4 anni fa ) di non lasciare più spazio per cose simili ai miei agguerriti avversari di turno. Mai più scollinare la vetta con poco vantaggio. Per sapere dove fossi gli avrei dovuti costringere a chiedere notizie agli spettatori.
Qust'anno le novità erano legate a un grosso rimpasto delle caratteristiche del tracciato, ora allungato e reso infido da diversi tratti tecnici . Nel complesso portato a 46 km, questo avrebbe significato per i più veloci un aumento di circa mezzora rispetto agli anni scorsi. Per me abituato alle distanze maraton questa cosa era graditissima ma il regalo maggiore ( non speravo che gli organizzatori fossero così gentili ) consisteva nell'inserimento del tratto della forestale da monte arrubiu all'arrivo in paese. Proprio dove mi alleno abitualmente a cronometro. Un vero e proprio jolly da usare se le cose si mettessero male nel finale.
Alla vigilia della corsa i pronostici si sprecano e i nomi dei pretendenti dati in gran spolvero vengono sussurrati con rispetto. Non so perchè ma da molti vengo dato per spacciato. Eppure quest'anno tanto male non sono andato in bici.Non che abbia fatto chissa che cosa però intanto un titolo europeo me lo sono vinto in Austria in condizioni climatiche a dir poco estreme. Anche alla trans Alp mica passeggiavo quando mi si è spezzata la forcella in discesa facendomi finire anzitempo la gara a bordo di un elicottero di pronto intervento.
Qui a Sinnai di una cosa ero sicuro. Quiunque avrebbe potuto afferrare l'ambita vittoria: a patto di salire su a Serpeddi intorno ai 56minuti. tanto ci mettevo nelle prove a cronometro. Per far cio qualche accorgimento l'ho dovuto comunque prendere.Innanzittutto ho fatto fare una drastica cura dimagrante alla bici. Via forcella ammortizzata e dentro la mia special in carbonio. Non è tanto per i 350 gr. che pesa l'atrezzo che l'aprezzo. Il fatto è che la bici è molto più precisa e reattiva nella guida e quando sali a rapporto fa bene al cuore vedere che non devi stare a calar troppo i rapporti e che invece tieni l'abbrivio. Poi gomme no tubless trasformate in tali con il liquido antiforatura di produzione propria. Con meno di 550 gr. in tutto a ruota risolvi il problema . Grip e scorrevolezza sono delegati alla giusta pressione. E poi via tutto il superfluo, rampichino compreso fino a scuoiare l'animale e portarlo a 7,5 kg. totali in assetto di gara.
Fondamentali anche i rapporti. Ho adottato anteriormente una monocorona da 40 denti con il deragliatore bloccato per non avere sorprese e dietro un pacco pignoni che inizia con l'11 e finisce con il 34. Avere 9 rapporti ben spaziati e sempre disponibili sono una gran cosa. Il segreto consiste poi nell'avere un fattore Q da bici da strada.
Quello di pedalare a gambe larghe come con la maggior parte delle guarniture in commercio e un Handicap notevolissimo, per non parlare nella conseguente linea catena sfavorevole negli incroci estremi, che sono poi quelli più utilizzati in fuoristrada.
Chissa perchè ma alla linea di partenza , la mattina di domenica 30 ottobre mi sentivo veramente tranquillo.
Non che non rispettassi la concorrenza. Quardandomi intorno non potevo non constatare che ero praticamente circondato da campioni regionali di tutte le categorie e specialità. Tutti tirati a lucido a cavallo di scintillanti bici cinesi non avevano in mente che una cosa : arrivare a braccia levate di li a un paio d'ore.
Siccome l'appello dei giudici va per le lunghe e il sole picchia sodo non trovo di meglio che sedermi nella linea di partenza all'ombra di Massimiliano Cadelano che mi stà di fianco. Si chiacchera del più e del meno ma allo start, dato con un quarto d'ora di ritardo mi ritrovo finalmente a pedalare nel gruppo di testa del lungo serpentone di partecipanti.
I primi km. sono in asfalto in falso piano e si stà calmi tutti assieme tranne Cadelano che per chissà quale follia fa una tirata solitaria mettendosi solitario avanti qualche centinaio di metri dal gruppo. Ovviamente nessuno lo segue e personalmente mi trovo a fare piacevole conversazione con Cherchi e Vacca che mi pedalano a fianco. Come entriamo nello sterrato e prendiamo l'inizio della prima salita la socializzazione però finisce. Lascio innestato il 40 /18 e salgo su come in allenamento.In breve , dopo aver udito convulsi cambi di rapporto che arrivano da chi sta dietro mi ritrovo in perfetta solitudine. Non è passato che un km. dall'inizio della gara vera e propria. Capisco subito che le cose stanno mettendosi più o meno come tutti gli altri anni per cui tengo il mio passo salendo in "danzeuse " senza affanno alcuno. E' incredibile come si salga bene quando si è soli in testa.C'è tanta gente in giro e nei bivi e la cosa curiosa è come valutino a modo loro il distacco evidente. "dai ,hai un quarto d'ora di vantaggio mi grida un mio fans, Esagerato!! siamo partiti da meno... Comunque la cosa deve essere sicuramente impressionante perchè se ne sentono veramente di tutti i colori su per i tornanti di Tratzalis. Un cacciatore di Sinnai (senza fucile, la caccia è chiusa ), abituè della zona e che vedo tutti gli anni a fare da spettatore per queste salite mi chiede perplesso in sardo : ma o Serra, gli altri perchè corrono?
Evidentemente non capisce perchè continuino a iscriversi anno dopo anno.
Mi affianca Gianni Ottaviani, medico di gara alla guida di una moto da enduro . Mi guarda e mi dice meravigliato : stai salendo in modo incredibile !!! Ma dai Gianni, gli rispondo, e che hai una moto di piccola cilindrata...
Nelle vette di Tratzalis, poco prima di Serpeddi si vedono gruppi di persone arrivate fin lassù con i fuoristrada. All'inizio, vedendoli in lontananza pensavo fossero semplici appassionati che non volessero perdersi i passaggi più duri della gara. ma passandogli a fianco e sentendo i commenti capisco subito la realta : c'è un incredibile giro di scommesse sul vincitore e questi sono qui per vedere come vanno i loro investimenti. Uno urla di giubilo sentendosi i 300 euro scommessi su di me come gia in tasca... Chi può essere stato tanto matto da scommettere 300 euro su di un altro, penso fra me mentre arrivo al bivio di Serpeddi.
Qui trovo Samuele Pisu che è salito a farmi assistenza con il fuoristrada appena aquistato. Un cherokee da 5000 di cilindrata a benzina.Quando glielo visto il giorno prima e gli ho chiesto il consumo gli si è illuminato il viso e mi ha confidato soddisfatto: se tiri succhia come un panzer scarburato.. . Mi passa la borraccia che gli avevo affidato, ero partito senza perchè sapevo che tanto no l'avrei utilizzata e un gel di Zuccheri. Il suo occhio esperto calcola che ho sicuramente più di tre minuti di vantaggio. Si sbaglia di poco perche il primo degli inseguitori che scollina ansimante è il solito Maurizio Cherchi a oltre 4 minuti. Poi staccati in modo ancora più pesante seguono gli altri, Mauro Vacca, Antonangelo Pala , Federico Lecca e cosi via.
Ovviamente io non so nulla di tutto ciò. continuo solitario per i tornanti facendo attenzione a non forare in discesa e tirando di nuovo come la strada sale. Passo senza problemi per i sentieri del rimboschimento di genn'e funtana dove una volpe dalla coda enorme mi attraversa la via. Mica è un gatto nero che porta sfiga, penso e vado via tranquillo.
Quindi un pò di apprensione nella brutta carrareccia che scende verso le rovine di Pruna. Nel punto più a rischio per forare alcune settimane prima ci è morta una vacca e la carcassa dell'animale si e trasformata in un appettitoso banchetto per corvi e selvatici di ogni tipo. Ci passo a fianco che ormai è quasi del tutto ripulita. Le ossa cominciano gia a biancheggiare. Ecco penso, metti di cadere in una delle strade del Sarrabus dove spesso andiamo a vagabondare specie d'estate, che non passa nessuno per mesi. Probabilmente faremmo questa fine qui, in più rimarrebbero le scarpette e il casco...
La cosa che temi di più , e cioè la foratura all'improvviso sembra materializzarsi. Nonostante l'estrema prudenza nella guida becco qualcosa sulla gomma posteriore e un sinistro sibilo mi dice che stò perdendo rapidamente aria. Poi per fortuna, perchè la cosa nei fatti accade raramente, il tutto cessa. Nel lasso di 100 metri passo dalla angoscia all'ottimismo nel constatare che la gomma comunque tiene, anche se un pò ha perso di pressione e quindi ora dovrò essere ancor più cauto. Scendo senza rischiare nulla per i tornanti sterrati di Cuili de Coccus e dopo aver attraversato indenne anche il sentiero che porta nella strada forestale di monte Arrubiu tiro un primo sospiro di sollievo. Dubito che qui qualcuno possa realmente impensierirmi, ammesso che sia nelle vicinanze. Tiro a tutta per i restanti 20 minuti e quando alla fine arrivo nell'asfalto finale, a un km. dall'arrivo so che ho vinto per la sesta volta la Serpilonga. Arriverà con un ritardo di sei minuti il cagliaritano Maurizio Cherchi e molto più attardati via via gli altri.
Arrivederci all'anno prossimo!!!


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