a tuviois con doctor victor

Pubblicato il 05 Mag 2006


a Tuviois con Doctor Victor itinerari in Sardegna . TUVIOIS

Tuviois è un remoto angolo della Sardegna meridionale incuneato in due valli ai piedi del monte Serpeddi, nel suo versante nord. Siamo praticamente dove inizia il Sarrabus, di fronte al Genis, una delle poche aree ormai dove ancora si respira aria di frontiera.Il punto di partenza ideale per visitare questa zona è il paese di Burcei, raggiungibile partendo dalla tana del biker a Solanas seguendo la statale 125, ovvero l’orientale sarda, che abbandonerete all’altezza di S’arch’e Tidu, al 29 km. da Cagliari.Fino a Burcei potrete andare in auto, che poi lascerete all’entrata del paese,presso il rifornitore di carburante.cercate le indicazioni per monte Serpeddi. I primi tre km. saranno un asfalto in leggera discesa.quindi inizierete l’escursione per Tuviois.
A Tuviois è presente uno dei rari relitti di foresta primaria. Alberi e vegetazione testimoni della Sardegna che fu. Inoltre intorno ad essa vi è tutta una serie di miniere ormai abbandonate risalenti al periodo dell’argento della fine dell’800.Giuridicamente ultimo lembo del comune di Sinnai, la zona è di fatto utilizzata da allevatori di Burcei, che tengono il loro bestiame allo stato semibrado. La presenza dell’uomo è rara, i pochi che vi lavorano lo fanno con discrezione, difficilmente vedrete qualcuno. Voi si ,sarete comunque sempre osservati, per cui ,comportatevi bene.
La strada che da Burcei vi porterà all’entrata di Tuviois è una di quelle vecchie carrareccie mai sostanzialmente modificate nel corso degli ultimi cento anni,veramente piacevole da percorrere in bici.
I 12 km. che dovrete percorrere serpeggiano incastonati seguendo i fianchi della a montagna, e avrete modo di osservare, strada facendo bellissimi esemplari di ulivastri secolari plasmati dal vento. Arrivati alla fine della strada inizia la zona di Tuviois vera e propria. Ancora poche centinaia di metri e poi comincerete a portare la bici in spalla. Il sentiero diventa sempre più incerto e poi alla fine vi parrà che scompaia. Ma con un po’ d’occhio non correte alcun pericolo di smarrirvi. Innanzitutto seguite la regola d’oro di non allontanarvi mai troppo dal greto del rio Tuviois che scorre sempre copioso e che in definitiva vi darà la direzione. Statevene piuttosto, mentre lo risalite alla sua destra fino a che non vi imbatterete nelle entrate delle vecchie miniere d’argento . Vedrete quindi i resti di quelle che furono gli alloggi dei minatori, il sentiero qui è ben tracciato , in parte anche pedalabile. La vegetazione è già importante però l’ angolo magico vi si parerà di li a poco. Vi si aprirà una vallata con centinaia di alberi monumentali di millenaria memoria. Con grandezze e forme impressionanti. Vi sentirete proiettati nel paleolitico. La visione di un mammut o di qualche animale estinto potrebbe rivelarsi logico. Più realisticamente verrete probabilmente avvicinati da frotte di maialetti allo stato brado, piccoli e veloci che sembrano cinghiali. Attenti a non lasciare cose in giro perché curiosi e affamati assaggiano e azzannano tutto quello che gli riesce, commestibile o no. Esagerazioni? Al mio amico hanno tranciato con un sol morso la sella Flite in titanio di cui era tanto orgoglioso . Pastori del luogo mi dicono che sono dimostrazioni d’affetto, per socializzare, visto che è cosi poca la gente che vedono.
A questo punto dell’ escursione conviene fare una sosta. Se volete vale la pena andare un po’ in giro a piedi, per osservare con calma questo interessante sito. Ricordate di lasciare le bici appese su di un albero, per il discorso precedente.Prima di proseguire rifornitevi d’ acqua perché poi, e per le circa 2 ore e mezzo che mancano a tornare a Burcei la troverete con difficoltà. Ora vi aspettano quattro km. dentro la foresta che risalirete a piedi, bici in spalla prendendo la vallata di destra delle due che si affacciano nella radura principale. Il sentiero a tratti è abbastanza ripido e sembra dover sparire da un momento all’altro. In realtà non correte alcun pericolo di perdervi. State semplicemente sempre nei pressi del fondo della gola che risalite e seguite il sentiero più battuto. Battuto dagli animali naturalmente, perché qui non passa mai nessuno. Con un buon passo sarete fuori in un ora esatta. L’ ultimo stappo è particolarmente ripido e potrete tirare il fiato quando raggiungerete la cresta del monte attraversata da una carrareccia segnalata come sentiero Italia . Non sperate comunque di trovare segnalazioni di qualsiasi tipo. Semplicemente osservate a destra come siete risaliti il roseo massiccio roccioso del monte Genis. Prendete per quella direzione e andate sempre in discesa, per circa 2 km. Raggiungerete una buona strada sterrata in località S ‘ Isca de s’arena. Riconoscerete l’ omonimo ovile. Prendete questa strada a sinistra e continuate per circa 5 km. La pendenza è molto leggera, il fondo buono per cui in poco tempo arriverete al bivio Genn’e Funtana / monte Serpeddi che vedrete nitido con il suo drappo di antenne varie. A proposito di visibilità, una raccomandazione : se da queste parti cala la nebbia, evento tuttaltro che raro, o avete una buona bussola e con la carta del percorso non avrete particolari problemi o sicuramente vi perderete e vagherete in modo miserevole fino al tramonto. Per cui non dimenticate una bussola, che con la carta I. G. M. e un telefono cellulare vi daranno la necessaria tranquillità. A proposito di telefonini. nella vallata di Tuviois la recezione è difficoltosa, mentre è buona in tutta la seconda parte dell’ itinerario. Tornando al percorso, continuate in direzione Serpeddì. Ancora tre km. e inizierà una veloce discesa di circa otto km. che vi riporterà velocemente a Burcei. Attenti, a questo punto a non bucare!

SCHEDA TECNICA

Lunghezza itinerario : km. 35
Tempo percorrenza : 5 ore di cui una e mezzo a piedi.
Periodo consigliato ; tutto l’anno tranne Agosto.
Grado di difficoltà : medio


CONSIGLI


Nel descrivere l’itinerario ho cercato il più possibile di essere preciso e di render l’idea della zona da visitare. Se siete intenzionati a conoscere questi luoghi, ma non vi sentite sicuri e non volete rischiare delle disavventure, l’ideale è rivolgersi al doctor Victor .



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